Rivolta in un carcere a Ginevra

Stamattina, 12 agosto 2012 molti media svizzeri hanno riportato questa notizia:

Una rivolta è scoppiata ieri sera nel carcere di Champ-Dollon, a Ginevra: al termine della cena 40 detenuti hanno rifiutato di tornare nelle loro celle. La situazione è tornata alla normalità dopo circa due ore grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Non vi sono feriti. I motivi della protesta sono da ricercare nelle sanzioni adottate nel pomeriggio nei confronti di due detenuti che avevano aggredito e ferito un altro prigioniero.
La direzione del carcere ha tentato invano di convincere i manifestanti a tornare nelle loro celle. Dopo aver giocato senza successo anche la carta dell’ultimatum, i responsabili della prigione sono dovuti ricorrere alle forze dell’ordine. La polizia cantonale si è presentata con un forte dispositivo: assieme al personale di sorveglianza è infine riuscita a prendere il controllo della situazione e a riportare gli ammutinati in cella”.

Stesse parole in tutte le agenzie e nei media (swiss.info, corriere del Ticino, info.rsi.ch,…). Chiaramente una velina del ministero.

Diversi erano i titoli: Sedata ribellione nel carcere di Ginevra,; Rivolta nel carcere di Champ-Dollon; 40 detenuti si rifiutano di rientrare in cella

Noi non sappiamo come è andata esattamente, dubitiamo della verità delle veline,  forse non si saprà mai il reale andamento dei fatti.

Ciò che sappiamo è che il carcere di Champ-Dollon a Ginevra è un “carcere preventivo” ha continue tensioni tra detenuti e custodia, a causa del sovraffollamento (615 detenuti per 375 posti) ed anche a causa della dura disciplina cui sono sottoposti i detenuti.

Il regolamento interno alla prigione è vecchio, risale al 1985. Inoltre quei pochi diritti dei detenuti, non vengono rispettati.

È un carcere in prevalenza per soggetti posti in “custodia cautelare”, ma anche condannati a pene detentive brevi, per i rei di delitti contro la PA, per i pregiudicati recidivi, per gli estradandi e per i minorenni.

LE CARCERI ESPLODONO!!!

AMNISTIA

LIBERE TUTTE E TUTTI

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4 risposte a Rivolta in un carcere a Ginevra

  1. Marco Pacifici ha detto:

    Salvo…ma è il carcere dove è sequestrato Marco Camenisch di A.L.F.(Animal Liberation Front)?

    • contromaelstrom ha detto:

      (dal sito: informa-azione.info) http://www.informa-azione.info/marco_camenisch_comunicato_n%C2%B03_su_opardire

      INFO N.3 SULLA RECENTE MONTATURA (veramente ardita…)

      Oggi 30. luglio ricevo lettera di Stefano del 23 luglio 2012 che m’informa:
      Il “riesame” è negativo per tutte/i 8 agli arresti in Italia! Il ricorso in cassazione forse si terrà a Dicembre. Probabile che rimarranno in carcerazione preventiva fino alla chiusura delle indagini, dato tenuto segreto dall’accusa, ma potrebbe essere nel 2013 visto che le prime indagini sono partite nel 2010, probabilmente con la formula “contro ignoti” per guadagnare tempo. Se si arriverà al rinvio a giudizio, la carcerazione preventiva potrebbe durare fino alla conclusione del processo in 1° grado (forse nel 2014/2015).
      Con le ultime modifiche al 270bis non c’è più accesso ai domiciliari, e per Stefano, avendo il quadro accusatorio più pesante, è improbabile una concessione dei domiciliari con l’obbligo delle firme. Nell’udienza hanno sottolineato la sua “elevata pericolosità sociale” e, tanto per rendere l’idea…, solo per un capo d’accusa (tipo “Equitalia”) tutte/i noi (10) saremmo passabili di condanne fino a 24 anni.
      Stefano è (in data di questa sua lettera) da ben 41 giorni!!! tuttora in isolamento, niente TV, libri, giornali, radio, socialità, l’aria da solo (divieto d’ incontro con altri), come una delle tante sfacciate violazioni delle loro regole.

      Ancora non si sa chi sono gl i/le indagati/e e chi le/i perquisite/i, certo è che hanno colpito alla cieca senza alcun criterio investigativo, indagando tutta la gente che aveva a che fare con CULMINE.
      Emblematico l’estratto seguente di un articolo della Gazzetta del mezzogiorno:

      “Nelle intercettazioni telematiche disposte dal PM Manuela Comodi, di Perugia, è incappata un’ Email scambiata nel 2009 tra Fosco e due anarchici Salentini: stavano organizzando, su input dello spagnolo Pombo da Silva (detenuto in Germania) uno sciopero della fame nelle carceri Italiane a supporto delle posizioni del movimento. Un’azione piuttosto importante, sia perchè partita da Pombo da Silva, sia perchè aveva ottenuto – era questo il contenuto della Mail inviata in Salento – Il supporto di Marco Camenisch, sedicente ecologista svizzero da anni in carcere per omicidio: i due, Pombo e Camenisch, sono due personaggi carismatici e vengono ritenuti estremamente pericolosi.”
      Perquisiti perchè informati di uno sciopero della fame!!!

      Ed ecco un’altra delle spudorate violazioni delle loro “regole”: l’avvocato aveva portato a Stefano l’informativa dei ROS(ef) di ben 1000 pagine ed il carcere di Pisa ha rifiutato di consegnargliela! Ipotesi legittima: per dissimulare con ogni mezzo/più a lungo possibile che non hanno né prove né indizi per il loro tentativo di condannare Stefano a tutti i costi ad una pena esemplare come “ideologo della FAI”…
      Anche isolato e censurato continuerà a fare quel che ha sempre fatto (come il suo lavoro di traduzione, per es. le parole su Fenrir del nostro splendido fratello Tortuga!: ma penseranno davvero di poterci intimorire…? ☺ ) e riceve (come sicuramente tutte/i) solidarietà (non solo) anarchica da tutto il mondo. E concreta, per es. è già stato trovato un perito informatico per lavorare su CULMINE.
      Mentre continua a porre l’accento sulla difesa tecnica continua (cit.) “…ovviamente, gli aspetti più TEORICI/IDEOLOGICI [saranno affrontati] con COMUNICATI/DIBATTITI rivolti al movimento anarchico, ma fuori dalle AULE DI GIUSTIZIA. …
      Altra “democratica” notizia che ho avuto nel frattempo: Compas solidali a Napoli hanno ritrovato nella cassetta postale di un mio invio postale il contenuto senza busta, mentre una delle compagne arrestate ha ricevuto una mia busta con dentro un foglio bianco…
      Di Elisa ecco un anedotto del “riesame”: ad obiezione della difesa su “valore probatorio” della discussione e “elaborazione” del cerchio-logo FAI/FRI di/su CULMINE, che questi sono “apparsi” in modi diversi per es. ora con scrittura ora come sigla, la PM oppose la barzelleta che questo era solo poichè il Da Silva se lo voleva far tatuare. Pare anche essere “irrilevante” che dato Logo è stato proposto pubblicamente dai compagni e della compagna CCF dal carcere in Grecia prima di essere ripreso, variamente, dai singoli/gruppi d’azione nelle loro rivendicazioni…

      Oggi 2 agosto ricevo:
      1)lettera di Sergio da Regina Coeli del 29.7.2012, morale alto, arrabbiato, valuta l’operazione più “sfacciata” che “ardita” riceve pochissime notizie da fuori, a colloquio vede solo i suoi familiari, solo da poco ha avuto gli indirizzi degli altri, sono il primo ad entrare in contatto con lui salvo K che al femminile AS2 naturalmente dovrebbe stare meglio poichè non totalmente come anche Sergio. Che ha visto Ale in forma ad un’udienza il 13 per il vecchio processo. A breve annuncia un suo breve comunicato. Ha censura disposta per sei mesi, blindato sempre chiuso con soli 10 minuti di aria al giorno! “Per lo sciopero della fame, inutile dirlo, io ci sto sicuramente e mi va bene anche la data. Sarebbe bello confrontarci e magari fare uscire delle riflessioni una volta concluso visto che prima non c’è tempo. Ti prego di portare i miei saluti agli altri se non riescono a raggiungerli i miei. (…)”
      2) Giuseppe del 26.7. anche lui in isolamento visto che anche al Marassi non c’è AS. “Nonostante resisto con tenacia, la solidarietà è tanta e solo non mi sento per nulla!” Di Stefano ha avuto due lettere e comunicato, il suo del 7 luglio lo abbiamo: “purtroppo ancora niente notizie (dirette) di Elisa. Ovviamente sono interessato ad ogni iniziativa che si vorrà realizzare in modo collettivo, tienimi aggiornato. Io spero di ricever presto notizie anche dagli altri, io la posta la ricevo tutta e anche relativamente in breve tempo. (..) Anche se sono prigioniero per la prima volta, non mi mancano coraggio e forza. So di non essere da solo! SALUTA TUTTI DA PARTE MIA QUANDO GLI SCRIVI !”

      3)altro arcano repressivo… ricevo busta dalla Grecia con mittente Ikonomidou Olga, Viziinou 3, T.k. 111-41, ANO PATISSIA, ATHENS, GREECE con lettera firmata Christos Tsakalos. Esprime tristezza per i nostri arresti e odio per lo Stato italiano, ansia per nostre notizie e “un grande desiderio di abbracciare tutti voi che considero fratelli senza incontrarvi mai. (…) Uno è sicuro. L’anarchia nuova non si arresta non si incarcera. Anche se la polizia arresta compagni, sono sicuro che diecine dei compagni nuovi si mettono al combattimento. (…) Credo che alcuni compagni non lasceranno gli arresti e le persecuzioni senza risposta. L’attacco dello Stato italiano può diventare l’inizio per più azioni anarchiche contro il potere e la società. Sono sempre vicino a te ed ai tuoi compagni che vi sento come fratelli. Aspetto … notizie… MAI PENTITI – MAI VINTI”
      CI POTETE GIURARE, cara sorella Olga e cari fratelli e sorelle in Grecia!
      Da notare il cambio d’indirizzo della compagna Olga, rispetto all’indirizzo riportato su Fenrir.

      Dalle/dai compas del Ticino ricevo: Paola Francesca Iozzi e Giulia Marziale sono state trasferite in Via Bartolo Longo, 00156 Roma, ed alcune dichiarazioni tra cui quella annunciata di Giuseppe.
      Vi prego di divulgare anche questa “Info n3”, magari con priorità anche alle compagne ed ai compagni agli arresti, malgrado che io stesso invio questo anche a tutte/i loro.
      Solidarietà ed Amore,
      Marco, lager Lenzburg 2 agosto 2012

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  3. gianni ha detto:

    Salvatore, mi sembra che ci sia una contraddizione nelle “parole d’ordine” che sottolineano la sottomissione insita nella “domandina” in carcere ( che poi è un atto puramente formale ) e poi chiedere l’amnistia. Mi sono occupato del carcere nel passato, putroppo remoto, ma con i collettivi dei quali facevo parte suggerivo di favorire le evasioni e contemporaneamente boicottare-rallentare la costruzione dei nuovi carceri in cemento armato, appoggiare concretamente dall’esterno le eventuali rivolte carcerarie, pubblicizzare in tutte le piazze le pessime condizioni interne al carcere, facendo delle mostre anche fotografiche accompagnate da volantinaggi e megafonaggi……i NAP seppero fare anche “altro”, idem le BR……chi lascia la strada vecchia per la nuova…mal si ritrova!!!Mi dirai che meglio di nulla…marito vecchio, ma bisogna sentire anche il parere della moglie. Mi darete del massimalista, ma sono convinto di quello che dico e chi ha voglia di fare qualcosa di concreto bisogna si rinbocchi le maniche, perchè le chiacchere non fanno farina. I tempi sono cambiati ma i mezzi validi sono sempre gli stessi e molto spesso non bastano!! IL CUORE BATTE MA LA MANO E’ FERMA! A presto…quando Nerone va via !!Gianni Landi

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